CONFETTURA DI ALBICOCCHE

24.7.15









Lo so che è caldo, e le temperature bollenti di questi giorni non ci invitano a metterci davanti ai fornelli a preparare nuove e vecchie prelibatezze, ma come si può rinunciare a fare delle buonissime confetture di frutta estiva, soprattutto ora che la natura ci dona alcuni dei suoi frutti più buoni, da poter conservare per tutto l'anno e poter gustare quando ne abbiamo voglia?
Oggi vi racconterò come ho preparato la mia confettura di albicocche, ma iniziamo dagli ingredienti:
- 3 kg di albicocche mature che mi ha dato il mio contadino di fiducia. 
- 720 gr. di zucchero di canna integrale 
- il succo di un limone e mezzo 

Per preparare questa confettura mi sono ispirata al metodo Ferber. 
Dopo aver lavato le albicocche e averle private del nocciolo, le ho tagliate a pezzettoni e messe in una ciotola a macerare con lo zucchero e il succo del limone, per una notte in frigorifero. La mattina seguente ho messo la frutta all'interno di una pentola capiente (l'ideale sarebbe avere una pentola di rame o in alternativa in acciaio, ma non avendo nessuna delle due ho utilizzato la mia Stonline) l' ho portate a bollore e spento il fuoco. A questo punto ho versato il tutto all'interno di una ciotola, che ho poi coperto con della pellicola da cucina e messo in frigo per un'altra notte. La mattina dopo ho rimesso la frutta all'interno della pentola e l'ho fatta cuocere, mescolando spesso, fino a quando non ha raggiunto la consistenza desiderata. 
(Un modo per capire se la confettura è pronta quello di prelevarne una piccola quantità, metterla su un piattino, farla raffreddare e inclinare il piattino stesso: se la confettura scivola lentamente è pronta, in caso contrario continuate con la cottura, stando attenti a moderare la fiamma per evitare che si bruci.)
Ho messo i vasetti da confettura all'interno del forno a microonde per qualche minuto fino a farli diventare caldi, quasi bollenti, tanto da usare i guanti, li ho riempiti con la confettura ottenuta, chiusi bene con il tappo e capovolti in modo da formare il sottovuoto, lasciandoli così per almeno una notte. 
Verserete qualche goccia di sudore, ma il gusto di questa confettura ne varrà davvero la pena... 
V.

VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLA PROVENZA

10.7.15


Dalle foto pubblicate sulla pagina facebook del blog, avrete visto che la settimana appena passata sono stata in Provenza con Diego, il mio fidanzato. Era da anni che desideravo vedere e conoscere questa regione della Francia, conosciuta soprattutto per la coltivazione della lavanda. Così, quest'anno, approfittando di una settimana di ferie a Giugno, ci siamo decisi e abbiamo programmato l'itinerario del nostro viaggio. La prima notte l'abbiamo trascorsa ad  Aiguines, un grazioso piccolo paesino dal quale, in pochi minuti di macchina, è possibile raggiungere il lago di Saint Croix, uno dei laghi del Verdon. 









La nostra seconda tappa, di due notti, ha toccato il dipartimento del Vaucluse, in particolare l'Isle sur la Sourge, una piccola cittadina attraversata da canali dove è ancora possibile vedere antiche ruote idrauliche di legno, oggi ricoperte di muschio, ancora funzionanti. Sicuramente uno dei posti che mi ha più colpita e affascinata. Qui, infatti, si respira la Provenza più autentica. Camminare per le sue stradine che raccolgono le piccoli abitazioni in puro stile provenzale, con le porte e gli infissi delle finestre, di legno invecchiato, tutte colorate, è davvero suggestivo. Come in molti altri paesini di questa regione che abbiamo visitato, all'Isle su la Sourge, passato e presente, antico e moderno convivono in una armonia quasi disarmante, regalando a chi la visita, la sensazione di essere tornati indietro nel tempo pur vivendo il proprio presente. Per raggiungere questa nostra seconda tappa, abbiamo avuto la fortuna di attraversare quel pezzo di terra posto tra le Gole del Verdon e la valle della Durance, dove abbiamo potuto godere della vista e del profumo dei campi di lavanda in fiore. Nella piccola cittadina di Vallensole abbiamo acquistato alcuni prodotti a base di lavanda come il miele, difficilissimo da trovare, e gli oli essenziali. Abbiamo poi pranzato nel piccolo ma graziosissimo villaggio di Bonniex, in un ristorante che vi consiglio vivamente ( nel caso doveste trovarvi da quelle parti ) l'Heure Bleue, dove tradizione ed innovazione si incontrano in una gustosissima armonia. 



Le distese di Lavanda che abbiamo incontrato nel tragitto da Aiguines all'Isle sur la Sourge 


La Bottega di Vallensole dove abbiamo acquistato il miele di Lavanda e gli oli essenzialI



Alcuni scorci di Isle sur la Sourge   

Il terzo giorno del nostro viaggio ci ha portato, prima, a visitare il grande mercato di Cavaillon, poi, alcune delle 40 fontane che riempiono la cittadina di Pernes-les-Fontaines. Il pomeriggio lo abbiamo dedicato alla scoperta di luoghi davvero incantevoli:  l'Abbazia di Senanque, circondata da tantissima lavanda in fiore e il villaggio di Gordes, arroccato sullo sperone di una roccia. Vi basti sapere che quando ho visto questi due luoghi mi sono talmente emozionata che una lacrimuccia è scesa sul mio viso. Sono luoghi meravigliosi ed unici nella loro semplicità.    



Il villaggio di Gordes
Per gli ultimi tre giorni del nostro viaggio, abbiamo deciso di rilassarci un po' scegliendo come terza tappa la Costa Blu della Provenza che va da Marsiglia a Martigues. Prima di raggiungere il nostro B&B, situato a La Ciotat, abbiamo deciso di fermarci ad Apt, un' altra piccola cittadina della Vaucluse. Qui abbiamo avuto la fortuna di incontrare il tipico mercatino provenzale, che si tiene tutti i Martedì, dove si possono vedere e acquistare tantissimi prodotti autoctoni, come il miele ai fiori di lavanda, gli oli essenziali, frutta e verdura del territorio, per esempio le zucchine gialle e i meloni, le gelatine alle erbe provenzali e tanto altro. Per il primo giorno di mare ci siamo goduti un pomeriggio di puro relax in una delle spiagge de La Ciotat. Il secondo giorno, invece, abbiamo percorso la Route des Cretes, una strada con magnifici scorci panoramici, che ci ha portati a Cassis, un graziosissimo villaggio sul mare caratterizzato dalle piccole casine in stile provenzale che si affacciano sul piccolo porto turistico. Qui abbiamo avuto la fortuna di imbatterci in un coloratissimo e profumatissimo mercato provenzale, che si tiene il Mercoledì e il Venerdì, ricco di frutta, verdura, fiori, aglio, sottaceti e sottoli, lavanda con tutti i suoi derivati cosmetici e gastronomici, oggettistica locale, abbigliamento e chi più ne ha più ne metta!!! Dopo aver acquistato due super baguette farcite, ci siamo diretti nella spiaggia di Cassis dove ci siamo goduti il mare ( gelido) e il sole ( caldissimo) della Provenza. L'ultimo giorno di questa avventura provenzale lo abbiamo dedicato alla scoperta dell' Ile Verte, una minuscola isoletta, poco distante dalla costa de La Ciotat. Grazie ad un apposito servizio navetta si può raggiungere l'Isola nel giro di una decina di minuti. Una volta sbarcati, e dopo una breve ma suggestiva passeggiata ( sono consigliate calzature comode e non ciabattine o sandali) abbiamo raggiunto una delle due piccole calette dell'isola accessibili a piedi, dove non si può non fare il bagno in un'acqua così pulita e cristallina da lasciare quasi senza parole. 






 Suggestioni dall'Ile Verte



 Concludendo vi dico che è stato un viaggio davvero bellissimo ed emozionante che ci ha dato la possibilità di vivere dei luoghi che sanno di magico, dei luoghi dove il tempo sembra essere sospeso e dove la tradizione e le modernità dei nostri giorni si mescolano in una surreale armonia. Ho amato tutto di questi luoghi, ma soprattutto ho deliziato il mio sguardo con i colori della natura ancora così selvaggia, pura e incontaminata, il mio naso e il mio palato con profumi e sapori deliziosamente unici.
Consiglio a tutti di visitare la Provenza, almeno una volta, per poter godere del fascino che questa terra sa regalare.

V.












BULGUR CON ZUCCHINE E MANGO PROFUMATO AL BASILICO

8.6.15





L'Estate ormai è alle porte ed è arrivato il momento di cimentarsi nella creazione di piatti freschi gustosi e leggeri proprio come questo Bulgur...

Anche se non è ancora il 21 Giugno, qui a Bologna l'estate è già arrivata e con queste bellissime giornate, e soprattutto con questo caldo la voglia di mangiare dei piatti freschi e leggeri si fa sempre più sentire. Proprio per questo motivo vi propongo il Bulgur con Mango e Zucchine, un piatto semplice e veloce con quel gusto fresco che tanto si cerca in questo periodo dell'anno. Ideale per dei pranzi o delle cene da soli o in compagnia, da portare al lavoro nella vostra Lunchbox, o perchè no anche in piscina, al mare o per una scampagnata fuori città. Insomma un piatto non solo buono e salutare, ma anche molto versatile, cosa aspettate a prepararlo? 

Ecco gli ingredienti per 2 persone:

150 gr. di Bulgur 
200 di zucchine tagliate a dadini
150 gr. di Mango tagliato a dadini
5 foglie di Basilico 
Una manciata di semi oleosi misti tostati ( io ho usato i semi di girasole, papavero, sesamo e zucca)
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
sale q.b

All'interno di una pentola con acqua salata portata a bollore, facciamo cuocere il bulgur per una decina di minuti. Nel frattempo, in una padella antiaderente, arrostiamo e saliamo i dadidi di zucchine per qualche minuto (10/15). Dentro una ciotola mettiamo il mango, le foglie di basilico tagliate e pezzettini, i due cucchiai di olio e mescoliamo il tutto per poi aggiungervi il bulgur, le zucchine, che avremo fatto intiepidire, e i semini tostati. Ora amalgamiamo tutti gli ingredienti e gustiamoci questa delizia!!!

V



ASPARAGIOTTO

22.5.15




Se come me amate gli asparagi allora dovete assolutamente provare a fare questo risotto, semplicissimo da preparare e buonissimo da mangiare...

Finalmente è arrivata la stagione degli asparagi, che io amo follemente sia per le loro proprietà nutritive, infatti sono ricchi di acido folico e di vitamine A, C ed E, sia per il loro gusto e la loro versatilità in cucina. Oggi vi propongo un primo molto facile da preparare ma soprattutto buonissimo e colorato. Ecco a voi cosa occorre per preparare il mitico Asparagiotto:

320 gr. di riso semintegrale
500 gr. di ricotta di pecora
1 carota grande
2 cipolle piccole
500 gr. di asparagi 
sale q.b

Per prima cosa puliamo e laviamo gli asparagi, sbollentiamoli in abbondante acqua bollente salata per 2, massimo 5 minuti e scoliamoli, ricordandoci di conservare l'acqua di cottura. Facciamoli raffreddare e tagliamoli per ricavarne le punte. All'interno di un mixer da cucina versiamo la ricotta, le cipolle, le carote (entrambe precedentemente pulite e tagliate grossolanamente), le code degli asparagi e frulliamo il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. A questo punto tostiamo il riso all'interno di una padella antiaderente per qualche minuto, e continuiamo a cuocerlo aggiungendo man mano l'acqua di cottura degli asparagi. A metà cottura aggiungiamo la crema di ricotta e verdure, continuiamo a cuocere a fuoco medio, mescolando di tanto in tanto e aggiustiamo di sale.
NB: I tempi di cottura variano in base al riso utilizzato e al grado di cottura desiderato. Quello che io consiglio è di assaggiare, sarà il vostro palato a decidere.
Quando il riso è quasi pronto aggiungiamo una parte di punte di asparagi (teniamone da parte qualcuna per guarnire i piatti) e continuiamo a mescolare. 
Ultimata la cottura spegniamo il fuoco e serviamo il nostro risotto ancora caldo e fumante. 

V.

TORTINI ZENZERINI

10.5.15






È il compleanno di Daniela, la mia Amica vegetariana e per di più intollerante ai latticini, e non so che torta prepararle. Apro il frigo e ci infilo dentro il naso cercando la giusta ispirazione, quando mi balza all'occhio quella super invitante barretta al cioccolato, mi ricordo che a Daniela piace molto e penso che non ci sia niente di più cioccolatoso della torta tenerina. Tiro fuori il cioccolato dal frigo, vado subito a cercare la ricetta e leggo che uno degli ingredienti è il burro, uno dei cibi nella black list di Daniela, ma non demordo, per fortuna, infatti, ho il mio amato olio di semi di girasole pronto a salvare la situazione e, risvegliati gli strumenti del mestiere, mi metto al lavoro per creare qualcosa di speciale, magari anche un po' speziato, proprio come lei!

Ed è così che sono nati i miei Tortini Zenzerini! Se anche voi volete provare a farli non vi resta che segnarvi gli ingredienti e seguire il procedimento! 


200 gr. di Cioccolato fondente 
100 gr olio di semi di girasole 
100 gr. di zucchero di canna integrale 
4 uova 
4 cucchiai di farina integrale ( più o meno 50 gr)
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1 pizzico di sale 

Per prima cosa sciogliamo il cioccolato all'interno di un pentolino con un po' di acqua e lasciamolo raffreddare. Dividiamo i tuorli dagli albumi e montiamo quest'ultimi a neve ben ferma con il pizzico di sale. Mescoliamo, amalgamando bene, i tuorli con lo zucchero e aggiungiamo il cioccolato. Continuando a mescolare bene uniamo l'olio, la farina, lo zenzero e gli albumi evitando che si smontino. Per quest'ultima operazione vi consiglio di procedere lentamente mescolando dal basso verso l'alto. A questo punto mettiamo il composto all'interno di una tortiera e cuociamo, in forno già caldo, per una ventina di minuti a 180 gradi. Dopo avere lasciato raffreddare la torta prendiamo un coppapasta, o una formina per biscotti a vostro piacimento, e tagliamo la torta formando dei dischi, o delle formine, che poi andremo a spolverare con un po' di zucchero a velo.

A questo punto i nostri dischetti al cioccolato aromatizzati allo zenzero sono pronti per essere gustati e... amati!!! 

PS: Gli “scarti” della torta non li ho buttati, sono stati utilizzati per la prova assaggio!!! ;-P
                                                                 V.

'O SICCHJIE RA MUNNEZZA

1.5.15





Abbiamo voluto raccontare quei posti che incarnassero al meglio il concetto di osteria contemporanea, come lo intendiamo noi. Territorio e stagionalità, rapporto stretto con i produttori, quasi a creare una “comunità del cibo”. E, ancora, che avessero un legame con la tradizione, ma fossero anche capaci di innovare, sperimentare. Che avessero ben chiari i principi dell'ospitalità: quella vera, che viene dal cuore, non il mestiere che porta a sorrisi forzati e salamalecchi fasulli. E che, soprattutto, facessero bene da mangiare. Ci siamo resi conto, poi, che avevamo voglia di fotografie, di belle immagini, di ritratti, di piatti, di cucine piene di gente al lavoro, di sale e salette, di verande e dehors. Di far vedere le facce di chi, giorno per giorno, dedica la sua vita a una passione.1
( M.Bolasco, N.Ferrero)

Così inizia uno dei libri di cucina presenti nella mia “libreria del gusto”. Il libro in questione è “La grande cucina delle osterie d'Italia” edita da Slow Food Editore. Qui, grazie alle storie di 22 osterie, viene raccontata la tradizione gastronomica del nostro paese. Queste 380 pagine, fatte di bellissime immagini, parole e ricette, ci portano ad conoscere non solo storie e tradizioni, ma soprattutto persone, tutte quelle persone che di una passione ne hanno fatto un mestiere da amare e onorare. Siccome sono dell'idea che i libri che parlano di cucina debbano essere utilizzati e consumati soprattutto in cucina ( perdonate la ripetizione) ho deciso di “rubare” una ricettina che mi ha davvero incuriosito. Sto parlando di “'O sicchje ra munnezza” dell'Osteria “'E Curti” di Sant'Anastasia in provincia di Napoli, un primo piatto costituito da ingredienti non solo buoni, ma anche ricchi di importanti proprietà nutritive, come la vitamina E ed il magnesio presenti nella frutta secca, e la vitamina C contenuta nell'uva passa, nei pomodorini, nel prezzemolo e nei capperi.





Ecco cosa vi servirà per questa ricetta: 
(4 persone)

4 etti di spaghetti 
35 gr. di noci
35 gr. di nocciole
16 pinoli
10 chicchi di uva passa
9 capperi dissalati
8 olive nere ( io ho usato le taggiasche)
250 gr. di pomodorini
uno spicchio di aglio
una manciata di prezzemolo 
olio extra vergine di oliva
sale
1 presa di origano 

NB: Le dosi degli ingredienti elencati sopra, tranne l'uva passa e le olive e pinoli, sono state dimezzate rispetto a quelle indicate nel libro.

Il procedimento...
… è molto semplice. Dopo aver fatto rinvenire l'uva passa con dell'acqua tiepida, spezzettato i gherigli di noce e le nocciole, snocciolato le olive (laddove fosse presente il nocciolo) e tritato il prezzemolo, possiamo mettere sul fuoco l'acqua per la pasta. Nel frattempo prepariamo il sugo. All'interno di un tegame scaldiamo un po' di olio e facciamo dorare lo spicchio di aglio scamiciato. Uniamo la frutta secca, i capperi e facciamo rosolare il tutto per qualche minuto. A questo punto aggiungiamo i pomodorini precedentemente tagliati a pezzettini e privati dei semi, saliamo e continuiamo la cottura per altri 5 minuti. Adesso aggiungiamo le olive, l'origano e il prezzemolo, facciamo insaporire il tutto ancora per qualche minuto e poi spegniamo il fuoco. 
Scoliamo la pasta ancora al dente e versiamola all'interno di una ciotola capiente ( io ho usato la pentola per la cottura della pasta) insieme al sugo e amalgamiamo il tutto (in quest'ultima fase mi sono aiutata con l'utilizzo di un po' di acqua di cottura). Componiamo i piatti avendo cura di raccogliere e distribuire bene il sugo.
Dopo aver assaggiato questo piatto posso dire che ne sono rimasta piacevolmente colpita. Gli ingredienti utilizzati si accostano davvero molto bene e si sposano alla perfezione pur presentando elementi dal sapore contrastante. Riproporrò molto presto questa ricetta durante una delle prossime cene e semmai dovessi trovarmi nei dintorni di Sant'Anastasia mi recherò sicuramente all'Osteria “'E Curti” per assaggiare questo piatto, preparato da mani più esperte e più sicure delle mie, e non solo!!!


1Nicola Ferrero ( a cura di ), La grande cucina delle Osterie d'Italia, Slow Food Editore, Bergamo, 2013. 

RISO BASMATI SPEZIATO

17.4.15









Avete voglia di un piatto allegro, colorato e super saporito? Allora provate il Riso Basmati Speziato... 
Portatelo in tavola, sarà un successo assicurato!


Oggi vi propongo uno dei miei primi piatti preferiti che mi ritrovo a preparare davvero molto spesso. Se siete amanti delle spezie questa è una ricetta che non potete assolutamente perdere.
Oltre ad essere molto semplice e leggero è anche molto salutare, perchè ormai si sa che le spezie sono ricche di tantissime proprietà benefiche per il nostro organismo perciò, non solo gusto sulle nostre tavole, ma anche tanta salute!!!!
Procediamo con l'elenco degli INGREDIENTI:
(per 4 persone)

-200 gr. di riso basmati 
-1 cipolla
-1 peperone giallo (180 gr. più o meno)
-1 zucchina grande o 2/3 piccole (230 gr. più o meno)
-1 carota grande o 2 piccole
-200 gr. di germogli freschi.
-120 di pomodorini privati dei semi e tagliati a dadini.
-1 cucchiaino di curry, 1 di curcuma, 1 di paprika dolce e una punta di zenzero in polvere da unire all'interno di una ciotolina. 

Come Procedere...

Iniziamo preparando il condimento. All'interno di una padella mettete ad appassire la cipolla, precedentemente tritata, con un po' di olio extra vergine d'oliva, poi aggiungete, a distanza di 5 minuti, le verdure, tagliate a piccole listarelle, nel seguente ordine: carote, peperoni, zucchine, pomodorini e fate cuocere fino quando tutti gli ingredienti saranno cotti ma ancora croccanti. Per questa operazione di cottura potete aiutarvi aggiungendo a poco poco del brodo di verdure. A cottura ultimata spegnete il fuoco. In un'altra padellina mettete a cuocere i germogli per un paio di minuti, in modo che appassiscano ma non perdano la loro croccantezza, sfumandoli con un po' di salsa di soya a fine cottura. 
Adesso versate all'interno di una pentola a pressione il riso e copritelo di acqua fredda appena sopra il suo livello ( più o meno 1 cm, non di più).
A questo punto chiudete la pentola e mettetela sul fuoco a fiamma medio-alta. Quando inizierà a “sbuffare” e quindi ad andare in pressione, continuate la cottura per altri 5 minuti. Nella prima metà di questi 5 minuti mantenete la fiamma medio-alta, mentre nella seconda metà abbassatela al minimo. Una volta spento il fuoco aspettate una decina di minuti prima di aprire la pentola, in modo tale che fuoriesca tutto il vapore al suo interno. Una volta aperta, l'acqua sarà completamente evaporata e il riso risulterà soffice e compatto.
A questo punto riaccendete il fuoco sotto la padella del sugo di verdure, al quale avrete già aggiunto i germogli cotti, e versate al suo interno il riso, il mix di spezie e amalgamate bene tutti gli ingredienti.




 Il vostro Riso è pronto, così profumato e colorato sarà un piacere per gli occhi e per il palato... 
BUON APPETTITO!!!!! 

V. 

INSALATA DI ARANCE ALLA GRENIER

14.4.15



Ho avuto il piacere di mangiare per la prima volta questa insalata in un ristorante biologico vegetariano durante una vacanza a Parigi ( clicca qui per saperne di più). Oggi vi propongo la mia versione fatta in casa, una gustosissima e freschissima alternativa alla classiche insalate...
 Questa insalata, davvero molto semplice da fare, è ideale per le calde giornate primaverili, per accompagnare piatti tendenzialmente grassi, come ad esempio i fritti, o anche semplicemente da sola come piatto unico fresco e leggero.

 Ingredienti per 2 persone:
2-3 Arance
2-3 cespi di Indivia
1 Finocchio grande
Olive nere o verdi q.b ( io solitamente preferisco le olive taggiasche)

Come procedere...
Tagliate le arance a cubetti. Io di solito pelo l'arancia a vivo, ma se volete potete anche semplicemente sbucciarla e ricavare i cubetti dagli spicchi. Lavare e tagliare l'indivia. Come prima cosa togliamo il torsolo centrale introducendo, alla base del cespo, un coltellino che faremo girare con un movimento circolare. A questo punto sfogliamo il cespo e tagliamo le foglie a strisce non troppo sottili. Adesso laviamo, puliamo e tagliamo il finocchio, anch'esso a pezzi non troppo sottili. Uniamo tutti gli ingredienti all'interno di una ciotola da portata insieme alle olive tagliate per metà.

 Per la versione più ricca, adatta come piatto unico, possiamo aggiungere:
150-200 gr. di Feta
2 carote 
8-10 gherigli di noce
6-7 nocciole 
2 cucchiaini di semi di Chia per guarnire. 
Provate a farla anche voi e se dovessero venirvi in mente altre variazioni Ditemelo, sarò felicissima di provarle anche io!!!

PASTIERA NAPOLETANA

14.4.15





A casa mia Pasqua significa Pastiera. La mia mamma partenopea quando la Pasqua si avvicina inizia a riempire la casa di pastiere napoletane da regalare ad amici e parenti, inondando la casa di un dolcissimo profumo. Quest'anno ho deciso di aiutarla nella preparazione di questo buonissimo dolce così da poter carpirne tutti i segreti. 


Fare la pastiera non è difficile, richiede solo un po' un tempo, ma il risultato ne vale davvero pena!!!! Iniziamo elencando gli ingredienti che ci servono:
NB: Le dosi che vi do' sono per 2 pastiere, una grande e una piccola... tutto dipende dalla grandezza delle teglie che userete.
PER LA CREMA
1 confezione di grano cotto da 580 gr
250 ml di latte 
300 gr. di zucchero + 2 cucchiai 
25 gr di burro
2 boccette di aroma ai fiori d'arancio di 4 ml 
1 cucchiaino di cannella in polvere
500 gr di ricotta
300 gr di zucchero 
3 uova 
2 tuorli 
50 gr. di arance candite 
50 gr. di cedro candito 
35 gr. di macedonia candita 

PER LA PASTA FROLLA 

500 gr. di farina 
175 gr. di burro
4 uova 
1 bustina di vanillina 
300 gr. di zucchero
1 pizzico di sale 

Prepariamo il ripieno...

Prendiamo una pentola e versiamo al suo interno il grano cotto, il latte, i due cucchiai di zucchero, il burro, la cannella e una fialetta di fiori d'arancio. Mettiamo il tutto sul fuoco e lasciamolo cucinare per almeno una decina di minuti, fino a quando il composto non avrà assunto una consistenza cremosa. Nel frattempo, all'interno di una ciotola, uniamo la ricotta, lo zucchero e la restante fialetta di aroma ai fiori d'arancio, mescolandoli bene fino a farli diventare una crema. Alla crema di ricotta e zucchero aggiungiamo le uova intere, i tuorli ed amalgamiamo bene tutti gli ingredienti; quando il tutto risulta omogeneo possiamo aggiungere, mescolando bene, la frutta candita.
Adesso prendiamo il composto di grano, che dovrebbe essere pronto, e mettiamone la metà all'interno di un passaverdure e passiamo il composto fino ad ottenere una crema liscia. Una volta che i due composti di grano, quello lasciato intero e quello passato al passaverdure, si saranno raffreddati li andremo ad unire alla crema di ricotta. Il nostro ripieno per la pastiera è pronto. Prima di utilizzarlo, però, lo lasceremo a riposare in frigo per una notte.

L'ora della pasta frolla...

All'interno di una planetaria, uniamo la farina, il sale e il burro freddo di frigo. Frulliamo il tutto fino ad ottenere un composto sabbioso al quale uniremo le uova, lo zucchero e la vanillina. Quando tutti gli ingredienti si saranno amalgamati prendiamo la nostra pasta frolla, poniamola su un piano di lavoro e impastiamola per un paio di minuti per poi formare una palla che andremo ad avvolgere nella pellicola e lasceremo riposare in frigorifero per almeno mezz'ora. Quando impastiamo è importante non far risaldare l'impasto e assicurarci che rimanga freddo al tatto.

Creiamo le nostre pastiere...

Prendiamo dal frigo la pasta frolla e prepariamo la base. Stendiamo la pasta ( quella che ad occhio vi sembrerà sufficiente per formare un disco un po' più grande della vostra tortiera) sopra un pezzo di carta forno. A questo punto mettiamo un altro pezzo di carta forno sopra la pasta e iniziamo a stenderla con un matterello fino a ottenere la base della nostra pastiera che trasferiremo, insieme alla carta da forno sottostante, all'interno della tortiera. Ora riempiamo la base con la crema di ricotta e grano, che abbiamo lasciato riposare una notte in frigorifero, quasi fino all'orlo. 
Adesso stendiamo dell'altra pasta sfoglia e ricaviamone con una rotella delle strisce da porre sopra al ripieno ( il procedimento è più o meno come quello della crostata) prima in verticale poi in orizzontale. A questo punto inforniamo la nostra pastiera in forno preriscaldato a 180 gradi per un'ora fino a quando non assumerà un color caramello. 








Una volta sfornata non dovete fare altro che aspettare che si raffreddi, spolverarla con un po' di zucchero a velo e gustarvela. Ideale da portare sulle tavole il giorno di Pasqua ma anche come dolce per un pic-nic per il giorno di Pasquetta.




                                                          V.